Georges Fauquet

(1873-1953)
 

(Nell’immagine il terzo da sinistra in piedi)

 

Fu il teorico della cooperazione come ‘terzo settore’, insieme a quello pubblico e a quello capitalista. A differenza di Gide intese quindi il settore cooperativo come complementare agli altri in un’economia mista, non a completa sostituzione (per Fauquet i settori erano quattro; pubblico, capitalista, privato, cooperativo).
Il cooperativismo come parte dell’economia di un paese, per Gide, rappresentava l’unione tra fattore economico ed elemento sociale. Così scriveva, individuando quelli che per lui erano i due assi portanti del cooperativismo:

Nell’istituzione cooperativa si dovranno, di conseguenza distinguere due elementi congiunti, uno sociale e l’altro economico:
1. un’associazione di persone che hanno riconosciuto e riconoscono, da una parte, la somiglianza di alcuni dei loro bisogni e dall’altra, la possibilità di soddisfare meglio questi bisogni con un’impresa comune anziché con mezzi individuali;
2. un’impresa comune, il cui oggetto particolare corrisponde appunto ai bisogni da soddisfare.

Nel pensiero di Fauquet le cooperative erano imprese di servizio, che dovevano mantenere un rapporto ottimale tra la qualità dei servizi offerti e i prezzi richiesti, mantenendo degli utili da reinvestire in parte nelle riserve delle stesse.

Fauquet seguì lo sviluppo delle cooperative francesi e dagli anni 20 fu membro del Conseil Supérieur de la Coopération, del comitato nazionale della Fédération Nationale des Coopératives de Consommation (FNCC) e del comitato centrale dell'ICA - Alleanza Cooperativa Internazionale.

Per approfondire:

• G. Fauquet , Il settore cooperativo, Edizioni di Comunità, Milano, 1948
• G. Fauquet, L’opera e l’uomo, Edizioni de “La Rivista della Cooperazione” Roma, 1953
• A Basevi, Giorgio Fauquet: Fannogli onere e di ciò fanno bene, in Studi Cooperativi, Edizioni de “La Rivista della Cooperazione”, Roma, 1953