Ambrogio Portaluppi

(Milano 1863-1923)
 
 

Sacerdote a Treviglio (Bergamo), operò in favore delle popolazioni rurali e della creazione di realtà associative e di sostegno ai meno abbienti. Si formò in teologia a Roma e fece ritorno a Milano nel 1886, per giungere poi a Treviglio nel 1891.

Il 1891 fu anche l’anno dell’Enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII: l’attività e il pensiero di Portaluppi si inseriranno quindi nel moto di rinnovamento della chiesa connesso alla dottrina sociale, focalizzata sull’osservazione delle condizioni di vita delle persone, sull’attenzione ai più deboli e al loro riscatto e sulla costruzione di una società più giusta.

Portaluppi si accostò al mondo contadino osservando le dure condizioni di vita e di lavoro, non facilitate dalla mezzadria e dalle condizioni climatiche che quando avverse potevano gettare nella miseria interi nuclei familiari. Contribuì quindi alla realizzazione della Cassa Rurale di Treviglio, intesa come fonte di sostegno e miglioramento delle condizioni di vita dei contadini, e fu poi membro del comitato lombardo promotore delle casse rurali.

Era il 30 Dicembre 1893, quando il notaio Francesco Nosari raccoglieva l’atto di fondazione della Cassa Rurale di Prestiti alla presenza del Sacerdote Ambrogio Portaluppi, del Sacerdote Francesco Boldoni e di dieci contadini. La Cassa di Treviglio nasceva come un risultato di una lunga e profonda opera di preparazione sul piano sociale e culturale in atto ormai da circa un secolo.

 
 

Fu attivo in diverse iniziative a sostegno degli agricoltori, fondando a fine secolo l’Unione Rurale, a promozione di tecniche agricole più avanzate e, a inizio 900, la Società dei Probi Contadini di Castel Cerreto e Battaglie, allo scopo di prendere in affitto i terreni collettivamente, in modo da non dover ricorrere al subaffitto.

Si rivolse anche al mondo operaio, costituendo, sempre a Treviglio, l'Unione operaia nel 1899, alternativa cattolica alle associazioni di matrice socialista, e promuovendo la costruzione di un quartiere con abitazioni salubri e dignitose accessibili agli operai. Così si esprimeva infatti rispetto alle condizioni abitative degli operai: «Vi sono a Treviglio dei quartieri veramente impossibili. Per tacere d’altro, quella specie di labirinto formato dai vicoli di via Filagno, il Lazzaretto e adiacenze, vi presenta dei cortili non più vasti di una stanza con locali mal disposti, luridi, cadenti, che ricevono luce ed aria solo dal cortile». Si ricorda la sua campagna di promozione al risparmio e dell’accantonamento di piccole somme settimanali da parte dei lavoratori.

Molte altre furono le iniziative sociali e di stampo educativo, tra cui la Scuola Pratica di Economia Domestica, il Circolo Femminile di Cultura, la Casa del Soldato con Scuola per gli Analfabeti, il Circolo Operaio di Lettura San Luigi, l’Orfanotrofio Femminile.
Fondò inoltre il giornale “Il popolo cattolico”, che si proponeva la “sana e cristiana educazione del popolo, nella elevazione materiale e morale”. Nel 1922 fu nominato Vicario Generale dell’Arcivescovo di Milano, per cui lasciò Treviglio e si trasferì nel capoluogo lombardo.

Mons. Ambrogio Portaluppi. morì il 7 dicembre del 1923 e nel 1924 ,Via Canonica, già divenuta via Mazzini, cambia denominazione e viene intitolata a Mons. Ambrogio Portaluppi. Ad oggi è attiva una fondazione a lui intitolata, con servizi a sostegno di minori e famiglie (www.fondazioneportaluppi.it)


Per approfondire:

• A. Robbiati, Portaluppi Ambrogio, in F. Traniello - G. Campanini (a cura di), Dizionario storico del movimento cattolico in Italia, 1860-1980, Marietti, Casale Monferrato, 1981.
• Luigi Trezzi, Portaluppi Ambrogio, in L. Trezzi - M. Gallo (a cura di), Protagonisti e figure della cooperazione cattolica (1893 - 1963), ECRA, Roma, 1986.